25/27 febbraio condotto da:
Carlo Giuffrè ed Elsa Martinelli patron:
Gianni Ravera ed Ezio Radaelli orchestra diretta da:
Gianfranco Monaldi, Willy Brezza, Ruggero Cini, Nando De Luca, Claudio Fabi, Elvio Favilla, Detto Mariano, Natale Massara, Franco Micalizzi, Renato Angiolini, Pepe Nieto, Franco Orlandini, Paolo Ormi, Sergio Parisini, Angel Pocho Gatti, Gian Franco Reverberi, Vince Tempera, Vito Tommaso, Paolo Tomelleri.
1. NADA/NICOLA DI BARI – IL CUORE È UNO ZINGARO
E dopo averla sfiorata l’anno precedente, ecco che l’artista pugliese, finalmente colse la meritata vittoria in riviera. D’altronde questa volta portò in dote una meravigliosa canzone, bella sia nel testo dell’infallibile Franco Migliacci, sia nella musuca composta da Claudio Mattone, anch’essa tra le più belle di sempre. Per il cantante, che scelse il nome d’arte in voto al santo patrono del capoluogo della sua regione, iniziò un periodo davvero pieno di soddisfazioni, dato che in seguito vincerà anche Canzonissima con CHITARRA SUONA PIÙ PIANO e, ancora il Festival dell’anno dopo. Per il Pulcino di Gabbro, invece, ancora diciassettenne, fu una specie di ingresso in società, laddove l’attendevano le sue già grandi quotate colleghe, tra cui lei si distinguetà sempre per modernità e costante ricerca musicale.
2. Ricchi e Poveri/José Feliciano – CHE SARÀ
Retroscena non indifferente pwr questo aktro storico brano della nostra storia. A scriverlo furono Franco Migliacci, Italo Greco, Carlo Pes e Jimmy Fontana. Quest’ultimo, era stato fondamentale nel convincere il grande artista portoricano, suo grande amico, a partecipare alla gara e, ovviamente, era convinto che la Rca optasse per lui, chd peraltro era alla ricerca di un rilancio dopo i favolosi anni ’60. Invece ebbe oresto la delusione di scoprire che inizialmente si era deciso per Gianni Morandi, che anche stavolta rinunciò e poi per il quartetto ligure, ormai in definitiva affermazione. Questi ultimi seppero sfruttare bene l’occasione data, interpretando il pezzo magistralmente e dandogli una bella versione di gran personalità, poi esportata anche all’estero. Feliciano, già idolo delle masse oltreoceano e in vetta alle charts con la sua versione di LIGHT MY FIRE dei The Doors, invece, commosse proprio tutti, anche perché il testo sembrò essere molto autobiografico, tanto da diventare in Sud America un vero inno degli emigranti.
3. Lucio Dalla/Equipe 84 – 4 Marzo 1943
La vera canzone autobiografica per antonomasia, invece, la portò alla kermesse proprio il cantautore bolognese, o almeno così volle intendere ai tempi il pubblico. In realtà va sottolineato che la storia narrata non era affatto la sua, cosa suffragata dal fatto che lui ne avesse scritto solo la musica, mentre il testo fu scritto da Paola Pallottino che inventò la situazione più come un simbolo corale per “gli ultimi” e i segregati della società. Ben nota la censura al testo, con repentino cambio all’ultimo momento, ritenuto troppo oltraggioso alla morale ed al tirolo che inizialmente doveva essere GESÙ BAMBINO. Dalla, in ogni caso, seppe farla veramente sua, con un’interpretazione semplice e grandiosa al tempo stesso, facendola diventare un suo manifesto personale e soprattutto la sua definitiva conclamazione, dopo anni altalenanti.Il gruppo beat italiano per eccellenza, invece, in realta era attualmente in una nuova formazione che includeva oltre ai fondatori Maurizio Vandelli e Victor Sogliani, anche Franz Di Cioccio e Dario Baldan Bembo.
4.
Marisa Sannia
Donatello
COM’È DOLCE LA SERA
5.
Adriano Celentano
Coro Alpino Milanese
SOTTO LE LENZUOLA
6.
Domenico Modugno
Carmen Villani
COME STAI?
7
Don Backy
Gianni Nazzaro
BIANCHI CRISTALLI SERENI
8.
Al Bano
Aguaviva
13, STORIA D’OGGI
9.
Gigliola Cinquetti
Ray Conniff
ROSE NEL BUIO
10.
Caterina Caselli
Dik Dik
NINNA NANNA (CUORE MIO)
11.
Pino Donaggio
Peppino Di Capri
L’ULTIMO ROMANTICO
12.
Little Tony
Formula 3
LA FOLLE CORSA
13.
Sergio Endrigo
New Trolls
UNA STORIA
14.
Sergio Menegale
Wallace Collection
IL SORRISO, IL PARADISO