7/9 febbraio condotto da:
Claudio Cecchetto con:
Roberto Benigni e Olimpia Carlisi patron:
Gianni Ravera direttore artistico:
Gianni Naso Nessuna orchestra
1. TOTO CUTUGNO – SOLO NOI
Dopo le polemiche sul ritorno alla classicità della formula dell’anno precedente, l’organizzazione questa volta cercò di svecchiarsi e chiamò al timone il più quotato veejay del momento, Cecchetto appunto, che ebbe il compito faticoso anche di tenere a bada le intemperanze di un giovane Benigni, in piena parabola ascendente. Infatti non mancarono le aspre critiche e i dibattiti sul lungo bacio mozzafiato dato in bocca alla Carlisi oppure la battuta sul pontefice, che lui chiamò “Woytilaccio”, tanto che il comune di Sanremo lo classificò come “ospite indesiderato” per molto tempo. Nonostante ciò la gara ebbe il merito di lanciare definitivamente il cantautore, già frontman degli Albatros, come solista, che godeva già di ottima reputazione anche come autore anche all’estero, in Francia soprattutto. Fu la sua unica vittoria, destinato ad essere poi l’eterno secondo per tante altre edizioni. Al momento aveva appena avuto grandi soddisfazioni dal pezzo VOGLIO L’ANIMA, dell’estate prima, poi ripresa a tradotta oltralpe da Dalida e ancor di piu grazie alla sua fruttuosa collaborazione con Celentano, per cui aveva già scritto l’arcinota SOLI.
2. Enzo Malepasso – TI VOGLIO BENE
Poco più che esordiente come cantante, dato che aveva inciso solo un paio di singoli e un album sino ad allora, in realtà, aveva già avuto una certa esperienza come autore, essendo anche tra i fautori del discreto successo del gruppo Vicini Di Casa. Napoletano, dopo un’altra poco fortunata partecipazione al Festival, l’anno dopo, preferì dedicarsi più alla composizione e produzione per altri artisti, tra cui Fiordaliso, con cui ebbe anche una lunga relazione e che segui professionalmente, nel suo lancio iniziale. Fu anche autore di molti album del conterraneo Nino D’Angelo e tra i primi a credere in Gigi D’Alessio, producendolo nei suoi primi dischi nazionali… si trasferì poi all’estero per proseguire l’attività di talent scout. È scomparso nel 2009 a soli 55 anni.
3. Pupo – SU DI NOI
All’idolo delle teenager italiane dell’epoca e delle loro mamme che vedevano in lui l’ideale fidanzato per le figlie, serviva davvero un’affermazione definitiva dopo gli ottimi risultati ottenuti dai suoi singoli, tra fui FORSE, CIAO, COSA FARAI e GELATO AL CIOCCOLATO. Il Festival non gli voltò certo le spalle e, anzi, siglò per lui quello che sarebbe rimasto nell’immaginario collettivo, il suo successo più memorabile. Gli autori, oltre allo stesso Enzo Ghinazzi da Ponticino (AR), erano il cantautore Paolo Barabani, che sarà in gara lui stesso solo l’anno seguente ed una appena quindicenne Donatella Milani, anche lei in gara nel 1983 e seconda classificata. A seguito dell’ottimo risultato ottenuto, poté andare addirittura negli Stati Uniti per registrare il suo nuovo album PIÙ DI PRIMA, uscito poco dopo la manifestazione.