SANREMO GOLD: UNDICESIMA EDIZIONE – 1961
Scritto da Beppe Rondinelli il 7 Febbraio, 2021
26-28 gennaio finale: 6 febbraio
condotto da:
Giuliana Calandra, Lilli Lembo e Alberto Lionello
Patron:
Ezio Radaelli
Orchestre:
Bruno Canfora
Gianfranco Intra
1. LUCIANO TAJOLI/BETTY CURTIS – AL DI LA’
Se per l’una fu l’occasione per affermarsi definitivamente dopo due partecipazioni al Festival, per l’altro fu una vera rivincita, questa vittoria. Tajoli, nato a Milano, era sin da bimbo affetto da una grave forma di poliomielite che lo costrinse claudicante a vita. Diventò un vero divo della radio in cui interpretava brani melodici e romantici, ma quando avvenne il sopravvento della televisione, qualcuno decise che non fosse, telegenico e messo in disparte. Ma con questa canzone scritta da un giovane Mogol e da Carlo Donida, fece il suo debutto al Casinò e, servendosi di uno schienale di una sedia come supporto, trionfò. Dall’altra parte Roberta Corti, sua concittadina, ma che tutti all’inizio credettero straniera, dato il nome d’arte e il fatto che si propose all’inizio rifacendo brani soul americani. Si era già imposta nel ’59 con la De Angelis in NESSUNO e l’anno dopo con NON SEI FELICE, con Mina, ma non passarono il turno in finale. Grazie alla vittoria rappresentò poi i nostri colori all’Eurovision Song Contest e fu quinta. Scomparve dopo una malattia del sistema nervoso nel 2006, Tajoli, invece, dieci anni prima.
2. Adriano Celentano/Little Tony – 24000 BACI
La cosa più curiosa di questo pezzo sta nello scoprire che l’autore del testo, insieme a Piero Vivarelli, fu Lucio Fulci, già regista di film musicarelli, poi diventato maestro indiscusso del genere horror. La musica venne composta proprio dal Molleggiato che esordiva in riviera proprio con questo brano dopo tre anni dal suo lancio discografico e già con oltre venti 45 giri all’attivo, tra cui IL TUO BACIO È COME UN ROCK ed IMPAZZIVO PER TE. L’altro, Antonio Ciacci da Tivoli (RM) era proprio un suo vecchio amico, essendo stato suo chitarrista all’inizio della carriera e anche lui già con ottimi proseliti in Italia e all’estero dove aveva avuto già buoni risultati, soprattutto in Inghilterra. Inutile dire che a funzionare meglio fu la prima versione, diventando per il ragazzo della via Gluck, il vero detonatore di una carriera davvero esplosiva.
3. Milva/Gino Latilla – IL MARE NEL CASSETTO
Coppia davvero strana, ma d’effetto, quella tra la rossa Maria Ilva Biolcati da Goro (FE) e Gennaro Latilla da Bari. Due personalità opposte, ma sicuramente molto professionali. Lei aveva sbaragliato ben 7600 concorrenti in un concorso per voci nuove indetto dalla Rai, due anni prima e qui fu al suo debutto, incantando tutti con la sua vocalità suadente e potente al tempo stesso, decisamente unica. Da lì, iniziarono infatti a chiamarla tutti “la Pantera di Goro” e per lei fu proprio questo il vero trampolino di lancio della sua luminosa carriera, che la porterà ad essere una delle nostre artiste più importanti di sempre. Lui invece, già in attività dal secondo dopoguerra, era anche lui già famoso cantante della radio e al Festival aveva già preso parte sin dal 1953 con VECCHIO SCARPONE e poi con brani come CASETTA IN CANADÀ e IO SONO IL VENTO. Tre anni prima era convolato a nozze con la collega Carla Boni, che lo soffiò letteralmente alla “rivale” Nilla Pizzi. Per lui fu in realtà questo l’ultimo, dato che nei ’60 abbandonò la musica per diventare dirigente Rai.
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Joe Sentieri
Fausto Cigliano
– LEI –