Sfera Ebbasta – FAMOSO – (recensione di Giuseppe Rondinelli)
Scritto da Svs il 23 Novembre, 2020
Piaccia o non piaccia l’uscita del nuovo lavoro del “ragazzo di periferia” di Miano è un vero evento. Lo è sotto tutti i punti di vista, perché nel torpore generalizzato in cui versa suo malgrado la nostra musica (come quella di tutto il mondo d’altronde) anche solo vedere all’opera la macchina promozionale imbastita per seguire il lancio di questo FAMOSO, non può che dare una vera pacca sulla schiena a chiunque ne faccia parte. Una sorta di rassicurazione ad addetti ai lavori e non che comunque un’industria legata alla discografia ci sia ancora e non aspetti altro che sostenere un prodotto su cui si riversino molte speranze. I risultati poi hanno subito dato ragione a tutto questo ottimismo, se è vero che le piattaforme di streaming hanno registrato bel oltre i 16 milioni di contatti in sole ventiquattro ore. Non stupisca dunque il maxischermo a Times Square di Manhattan e nemmeno il docufilm di Prime Video a lui dedicato ed i contratti milionari siglati da aziende che hanno voluto brandizzare il giovanotto dal primo capello all’ultima unghia. Ma in effetti mi domando, non essendo per registrazione all’anagrafe certo un consueto fruitore delle sue produzioni, come sarà musicalmente? Quanta creatività, originalità e soprattutto peculiarità possano emergere dalla sua musica, al netto di meticolose e algebriche produzioni studiate fino all’ultimo millesimo? Niente di meglio che far ascoltare questo suo ultimo disco ad un quasi cinquantenne come me, dunque fuori dal cosiddetto “mainstream” odierno e cresciuto a “pane e 45 giri” per avere comunque una testimonianza imparziale e sincera.
Ma andiamo nel dettaglio traccia dopo traccia.
- BOTTIGLIE PRIVE‘: prodotto dal sempre più impegnato Charlie Charles, è senza dubbio un pezzo che una volta avremmo potuto definire “d’atmosfera”. Pare ovvio il fatto che da subito si voglia comunicare la necessità di cambiamento sbandierata qui e la da tutto il suo entourage in fase di lancio e la bara in cui termina il video che l’accompagna, persuade persino un non vedente. Intanto noterei subito anche il fatto che si voglia far capire che la svolta passi anche dal fatto che si voglia trasformare il virgulto da “trapper” a “singer”. Meglio. Voto: 7.